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Tour dei parchi americani. Cosa non perdere assolutamente

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Il mio amore smisurato per gli Stati Uniti ha vinto nuovamente e anche lo scorso anno la meta delle vacanze estive è stata l’America.

Con mio marito abbiamo visitato molte grandi città americane, ma mai uno dei suoi parchi e quindi quale ragione migliore per affrontare una nuova sfida? Cartine, guide turistiche, riviste di viaggio, tanta pazienza e piano piano è nato l’itinerario del nostro tour dei parchi americani.

Il viaggio

Durante la pianificazione del viaggio abbiamo deciso di dedicare al tour dei parchi 10 giorni ed i restanti 10 alle città di Las Vegas, Los Angeles e San Francisco.  Il volo che riusciamo a comprare con un buon prezzo (900,00 Euro a testa) prevedeva l’arrivo a Las Vegas e il rientro in Italia da San Francisco.

Le tappe

In questo breve, diario di viaggio eviterò, per una scelta ragionata, di parlare delle grandi città da noi visitate, preferendo approfondire il tour dei parchi americani e il loro meraviglioso tesoro.

La nostra base di partenza è stata Las Vegas e da qui ci siamo mossi verso est, passando lo Zion National Park e visitando il meraviglioso Bryce Canyon. Abbiamo percorso strade polverose e deserte per raggiungere la stupenda Monument Valley. Abbiamo visitato territori e parchi Navajo, come il famoso Antelope Slot Canyon e il Canyon De Chelly. Ma il re del nostro tuor dei parchi americani resta l’immenso Grand Canyon.

Bryce Canyon

Il Bryce Canyon è indescrivibile a parole. Il parco è stato istituito nel 1928, quattro anni dopo essere stato proclamato monumento nazionale; da allora milioni di persone ogni anno si riversano tra i suoi mille percorsi.

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Nonostante il nome, non è un vero e proprio canyon, ma più un anfiteatro dove si ergono innumerevoli pinnacoli, gli hoodoos, prodotti dall’erosione delle rocce sedimentarie per azione dell’acqua piovana, vento, neve e ghiaccio. Le rocce hanno un’intensa colorazione che varia dal rosso, all’arancio al bianco, osservarle durante il tramonto è uno scenario quasi mistico.

Abbiamo trascorso un intero pomeriggio in questo spettacolare parco, ed anche se vorremmo girarlo ancora in lungo ed in largo, dobbiamo purtroppo salire in auto per recarci in motel e riposare. Anche se le strade sono belle da percorrere i km si fanno sentire e siamo molto stanchi. Domani ci aspettano l’Antelope Slot Canyon e la famigerata Monument Valley.

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Antelope slot canyon

L’Antelope Slot Canyon è di proprietà Navajo quindi il nostro Annual Pass non ha valore in questo territorio e per accedere bisogna acquistare un ticket a parte ed essere scortati all’interno con le loro guide.

Lo scenario che ci si apre davanti e’ mozzafiato, un percorso roccioso color rosso arancio corroso dal vento. Si percorre un viottolo scavato dal tempo in penombra… Sembra di essere all’interno dello screensaver di Window. La nostra guida ci consiglia le angolature migliori per scattare le foto e ci racconta storie di miti e leggende indiane.

Monument Valley

Dopo questo indescrivibile parco Navajo siamo di nuovo in auto: prossimo stop: la Monument Valley (qui i nostri suggerimenti)!

Il sito è stato più volte usato come set cinematografico per film western, ma anche per uno degli episodi del fortunatissimo Ritorno al Futuro. Carichi di voglia di scoprire questa meraviglia della natura, dopo un giretto alle bancarelle all’ingresso, paghiamo il biglietto ed iniziamo la nostra avventura con la colonna sonora di Ennio Morricone.

Credevamo che dopo lo spettacolo del Bryce nessun altro parco ci avrebbe regalato emozioni così enormi, ma sbagliavamo…. La Monument Valley è pura magia.

Ormai è quasi sera e cerchiamo di arrivare il prima possibile a Chinle per riposarci, domani ci spetta la visita al Canyon de Chelly e sopratutto al re dei parchi, il Grand Canyon.

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Una piccola avvertenza: all’interno del parco ci vengono proposti tre diverse tipologie di visita:

  • con le loro jeep in gruppo
  • a dorso di cavallo con guida esclusiva Navajo
  • da soli con la nostra auto

L’ultima scelta si rivelerà la migliore; i turisti che hanno scelto il tour in jeep hanno solo mangiato molta polvere e si sono fermati nei posti prestabiliti dalla guida, mentre noi abbiamo potuto vivere il parco a modo nostro, in piena libertà.

Consiglio da amante di fotografia: gli orari migliori per restare affascinati dalla Monument Valley e catturarne su pellicola l’essenza sono l’alba ed il tramonto; quando la luce del sole crea stupendi effetti e giochi di luce con i monoliti di arenaria.


Canyon de Chelly

Scegliamo su carta questo parco come tappa di transizione, ma una volta arrivati ci rendiamo conto che il Canyon de Chelly è veramente immenso e con scenari di arenaria aridi e frastagliati.

Il territorio è costituito da due canyon principali che formano una Y posta in orizzontale che si trova ad una altitudine di circa 1500 metri sul livello del mare.

In fondo al Canyon stanziano tende Navajo con indiani attivi nell’agricoltura e nell’allevamento.

Fatto le foto di rito e acquistato dei souvenir realizzati dalla comunità Navajo riprendiamo il nostro tour dei parchi americani con la tanto attesa tappa del Grand Canyon.

Grand Canyon

La vista del Grand Canyon è qualcosa di indescrivibile.

Il Grand Canyon, lungo 446 chilometri e profondo 1600 metri, diviso in quattro entrate (nord, sud, est ed ovest) nasce dall’erosione del fiume Colorado nello stato dell’Arizona. Riconosciuto come parco nazionale il 26 febbraio 1919 è oggi uno delle meraviglie naturali più visitato del mondo.

Abbiamo avuto la fortuna di poter assistere al tramonto da uno dei vari point of view del parco, e vi posso assicurare che è un’emozione indescrivibile, ti senti piccolo piccolo ed impotente.

La luce solare sulle rocce crea giochi irripetibili, la pace ed il silenzio ti avvolgono e ti regalano una serenità che non ha eguali.

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Muir woods

L’ultima tappa del nostro tour dei parchi americani è stato il Muir woods National Park a nord di San Francisco. Quello che sembra accoglierti come una piccola foresta di conifere si rivela essere un luogo magico dove il tempo si è fermato.

Attraversiamo il parco a piedi effettuando uno dei vari percorsi consigliati dai rangers all’ufficio informazioni e ne restiamo sorprendentemente entusiasti.

Le sequoie, alberi millenari, con un tronco talmente alto da far confondere con le nuvole la folta chioma verde, ti accompagnano lungo il cammino come compagni silenziosi, ma carichi di storia da raccontare ad ogni sosta. Giochiamo a nascondino scattando innumerevoli foto ricordo tra i rami a terra e tra i tronchi. Il silenzio è interrotto solamente da qualche canto di uccello e dal rigoglio del piccolo ruscello che attraversa il bosco.

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Informazioni utili

On the road

  • Le strade americane sono veramente enormi e ben tenute, abbiamo macinato 600-700 km al giorno senza accorgerci, vuoi per l’ottima scelta dell’auto, un suv Ford, vuoi per le giuste pause pianificate a monte. Un consiglio che posso darvi è quello di pianificare al meglio i vostri spostamenti tra i parchi, cercando di evitare lunghe distanze.
  • Portate sempre una cartina cartacea oltre al Tomtom e a GoogleMap, a noi ha salvato la vita una sera mentre cercavamo di arrivare a Chinle e non prendeva il 3g e il gps.
  • Fate sempre il pieno alla vostra macchina anche se avete ancora mezzo serbatoio. Potrebbe succedere di percorrere anche 500 km senza vedere nessuna forma di civiltà.
  • Acquistate al primo wallmart che incontrate un box termico e del ghiaccio; vi permetterà di avere sempre bibite ed acqua fresca durante il vostro tour dei parchi. Potrete rifornirvi gratuitamente di ghiaccio in ogni motel dove vi fermerete.

Dove dormire

Durante il nostro tour dei parchi americani mio marito aveva richiesto esplicitamente di “dormire nei motel come nei films” e così è stato!

Molte sono le compagnie di motel che potrete trovare negli Stati Uniti lungo il vostro percorso, noi abbiamo scelto la  catena Best Western. Ottimo rapporto qualità – prezzo e buona colazione (anche se non abbondantissima) inclusa nel prezzo. Costi medio per una camera con 2 letti queen size e colazione 80/100,00 euro.

Fotografie e video

Per realizzare belle fotografie e ottime riprese video del vostro tour dei parchi vi consiglio di raggiungere i point view presto la mattina e verso l’imbrunire, possibilmente prima dell’alba e del tramonto. La luce che avranno le vostre immagini sarà qualcosa di indescrivibile. Cercate sempre di avere con voi un buon cavalletto, stabile e con zampe regolabili, il terreno dei parchi è molto articolato e non omogeneo.

Annual Pass

L’ingresso ai parchi è a pagamento, ed il costo si aggira intorno ai 20/25 dollari ciascuno. Abbiamo vagliato molte “opzioni ticket” e la più conveniente per noi che avevamo pianificato di fare un vero e proprio tour dei parchi americani, con la visita di molti di essi, si è rivelata l’acquisto dell’Annual Pass.

Questo pass che ha un costo di 80 dollari, si acquista all’ingresso del primo parco visitato ed ha durata 12 mesi. Attenzione è nominativo e valido per ogni singola auto per un massimo di 2 adulti. I bambini viaggiano sotto i 18 anni gratuitamente con il pass cumulativo.

Altra avvertenza: la tessera vi permetterà di accedere a tutte le attrazioni con una sola eccezione: i parchi delle Riserve indiane, come ad esempio Monument Valley e Antelope Canyon. Questo perché i parchi nelle Riserve sono gestiti dalle tribù degli indiani.

Cosa mangiare

Molte sono le specialità assaporate lungo i nostri 21 giorni on the road per gli Stati Uniti. Oltre a buonissima carne al sangue con squisite patate dolci di contorno, il piatto che più ci sentiamo di consigliarvi è la zuppa di granchio. Questa zuppa tipica della costa californiana è ottima, a base di blue and red crab può essere servita con l’aggiunta della salsa di pomodoro o nella sua semplicità con del prezzemolo fresco a decorazione del piatto. Noi ne abbiamo divorate moltissime cup e la più buona è quella del Pier 39 a San Francisco.

Marina.

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